Ma Erode diceva: “Giovanni l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?”. E cercava di vederlo.
(Lc 8,17)
Ma Erode diceva: “Giovanni l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?”. E cercava di vederlo.
(Lc 8,17)
«Figlio di Davide, abbi pietà di noi».
(Mt 9,27)
Tra questa richiesta di misericordia e la guarigione dei due ciechi c’è un abisso di fede e la persona di Gesù Salvatore.
In tutto questo clima di sofferenza esplosa in maniera così repentina ed inaspettata, in questo momento in cui tutto sembra più buio del normale, una invocazione di misericordia diventa uno spiraglio per far entrare la Luce: forse è un tenue raggio, ma che non può essere sconfitto dalle tenebre circostanti.
La fede, la nostra fede, la mia fede è proprio così: è un guardare a quella Luce che passa attraverso uno strano spiraglio che ha la forma inquietante della Croce di Gesù. Di primo acchito fa male, come tutto il dolore di questo mondo che si insinua nelle pieghe della vita. Poi dipende dov’è che voglio fermare lo sguardo: se sulla porta cruciforme o sulla Luce che attraverso essa passa per illuminare il mio volto e quello che mi sta intorno.
Tutto questo non esclude la pesantezza delle tenebre che possono avvolgermi, ma so che l’oscurità, per quanto grande possa essere, non riesce mai a spegnere quella luce che Qualcuno ha acceso quaggiù per non spegnersi mai più.
Il resto è storia da raccontare a tempo e luogo.
E ancor prima da capire a suo tempo.
il blog di Leo Ortolani, che ci teneva tanto, bisogna capirlo
Un giorno troverò le parole giuste, e saranno semplici. (J.Kerouac)
la crisi della Fede che attraversa la chiesa attuale raccontata con molta franchezza